Idee, esperienze, valori a favore dei sordi

Cucine Popolari, un'esperienza di inclusione e comunità

A proposito di inclusione, vi raccontiamo il nostro servizio alle Cucine Popolari di Civibo di via del Battiferro: un’occasione per dare e ricevere, al di là di ogni “etichetta”

Le definizioni e i luoghi comuni perdono di importanza quando l’incontro accade e mette a contatto le persone. Non ci sono più disabili, bisognosi, aiutanti, volontari, ma solo persone. Chi aiuta? Chi è aiutato? Tutti abbiamo bisogno e potremmo essere dall’altra parte da un momento all’altro.

I ragazzi sordi della Fondazione Gualandi hanno aggirato la convinzione comune che i disabili siano solo persone con dei bisogni, sempre in attesa di ricevere sostegni, e si sono messi al servizio.

Da qualche anno hanno imparato a coltivare un orto e cucinare, adesso hanno deciso di non farlo più per se stessi ma di incontrare gli altri. E lo fanno da volontari, con entusiasmo, con serietà e sempre sorridendo. La gratuità in questo caso non conta, è sempre un dare e ricevere, come rivelano le loro parole quando riguardiamo insieme le foto dell’esperienza.

Le lasciamo così, spontanee:

Io divertita tanto, tante persone, io fatto mai, io vorrei tornare. (O., 20 anni, Marocco)

Io mi sono davvero divertita tantissimo. Da quando avevo 16 anni il mio lavoro è sempre stato quello di cameriera o barista, quindi per me è stata un’esperienza unica, fantastica. (F., 25 anni, Italia)

Io non ero cucine popolari , a casa. Ma volevo essere. (I., 25 anni, Pakistan)

F. ha proposto bella idea “ cucine popolari”. Veramente le esperienze ai sordi servono, per imparare come muoversi per cucinare. A me piace lavorare e il volontariato e visto ci sono tante persone, mondo meraviglioso. (E., 28 anni, Albania)

Si doveva fare un pranzo alle cucine popolari. Si ricordano i preparativi dei giorni precedenti. Chili di salsiccia, maiale e pollo e dadi di zucca , e  via a preparare spiedini. Un’altra squadra al primo, teglie e teglie di lasagne e i dolci. Anch’io pronta a padellare. All’ora di pranzo tutti pronti a ricevere ordini e a servire i commensali. Davvero una bella giornata e un’esperienza di condivisione sociale. Un mondo che non conoscevo e mi ha fatto riflettere molto. La disinvoltura dei ragazzi, la professionalità. Gli ospiti che apprezzavano il servizio, i complimenti per il cibo di qualità. (Educatrici. Italia)

Due tavoli, servivo tante persone, versavo acqua, e mettevo il pane. Ho mangiato con Giulio e Fortunata. (H., 15 anni, Pakistan)

Io non ero alle cucine popolari ma voglio le foto di tutti voi insieme. (E., 31 anni, Albania)

 

Da giugno 2017 la Fondazione Gualandi ha formalizzato un impegno con Civibo, fornire le cucine popolari con il raccolto dell’orto biologico che i ragazzi sordi coltivano in via Felice Battaglia.

Ogni tre mesi oltre a fornire i prodotti proviamo a cucinarli per le Cucine Popolari, permettendoci di realizzare altri incontri.

Adesso il raccolto è completo, l’orto è a riposo, si spera in un freddo e sano inverno che predisponga il terreno per gli impianti primaverili.

Attenderemo il risveglio della natura per dare avvio ad un nuovo ciclo.

Il prossimo appuntamento è per febbraio con i profumi e i sapori delle primizie. Buon inverno a tutti.

 

L’intero progetto è reso possibile grazie alla collaborazione con Villa Benni di Bologna, che tramite il dott. Becca, mette a disposizione il terreno in via Felice Battaglia, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Pio Istituto Sordomute Povere in Bologna, che da anni sostengono questa attività educativa e ai quali è rivolto il nostro sincero ringraziamento.

 

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