Cucine Popolari, il 28 marzo si torna a servire insieme
Continua la collaborazione fruttuosa tra le Cucine Popolari a cura di Civibo e la Fondazione Gualandi
Continua la collaborazione fruttuosa tra le Fondazione Gualandi a favore dei sordi e le Cucine popolari, mensa a cura di Civibo che accoglie persone beneficiarie di pasti offerti dalle imprese del territorio.
Fin dallo scorso anno l’innovativo progetto di Civibo, nato per offrire al territorio un servizio che abbatte le dispersioni e gli sprechi, attraendo nuove risorse umane e strumentali attraverso la costruzione e il consolidamento di buone relazioni sociali, ha incontrato l’interesse della Fondazione Gualandi, che ha visto nelle attività condotte significativi legami con le proprie.
L’appuntamento del 28 marzo
Il 28 marzo 2018 i ragazzi della Fondazione coinvolti nel progetto “Pane e pomodoro” (finanziato da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Pio Istituto Sordomute Povere in Bologna) cucineranno e serviranno per la seconda volta alle Cucine Popolari del quartiere Navile (via Battiferro 2), rafforzando la collaborazione tra la Fondazione e Civibo Onlus inaugurata lo scorso 15 novembre.
Anche in questa occasione i ragazzi impegnati nel progetto di orticoltura e cucina della Fondazione Gualandi metteranno a disposizione le loro doti di manualità e creatività, realizzando pietanze appetitose da servire insieme, in un clima di festa e di condivisione. Il programma prevede la preparazione del menù per 120 persone, il servizio ai tavoli e la pulizia di cucina e sala; per facilitare la comunicazione e organizzare i compiti al meglio, durante la realizzazione delle attività i ragazzi sordi saranno sempre coadiuvati da educatori, interpreti di lingua dei segni e cuochi professionisti. La collaborazione prevede inoltre che parte dei prodotti coltivati nell’orto di via Felice Battaglia all’interno del progetto Pane e Pomodoro possano essere messi a disposizione della mensa.
Perché le Cucine Popolari?
Gli eventi gastronomici organizzati nell’ambito delle Cucine popolari hanno rappresentato una sfida da svolgere con impegno e precisione, ma sempre con il sorriso sulle labbra e con la voglia di avvicinarsi all’altro.
I ragazzi sordi della Fondazione Gualandi, mettendosi al servizio degli altri, hanno ribaltato il luogo comune che vuole i disabili perennemente bisognosi di assistenza. L’esperienza vissuta, infatti, ha mostrato come ognuno – a prescindere dal suo deficit e dalle sue difficoltà – abbia delle competenze da spendere e possa trasformarsi in un bravo volontario. O, più semplicemente, in qualcuno che sappia incontrare l’altro.